L'assoluzione di Vigni e Mussari non preclude ai risparmiatori la possibilità di agire in una causa civile
La notizia dell’assoluzione dei dirigenti Antonio Vigni e Giuseppe Mussari da parte della Corte di Appello presso il Tribunale penale di Milano è stata un fulmine a ciel sereno per gli azionisti MPS. Il sentimento che non si potesse dunque agire per vie legali ed ottenere un risarcimento sulla perdita dei propri titoli azionari accumunava la stragrande maggioranza dei risparmiatori truffati.
Ci è stata dunque preclusa la possibilità di presentare una causa civile? No, nella maniera più assoluta.
Non tutti sanno infatti che una recente sentenza della Corte di Cassazione (terza sezione Civile, n. 12108 del 22 giugno 2020) ha appurato la responsabilità della Direzione di MPS definitivamente per aver impoverito il patrimonio della banca MPS tra il 2008 ed il 2012. L’ex manager Vigni in quest’occasione è stato condannato a risarcire alla banca stessa 50 milioni di euro.
L’assoluzione del Tribunale penale di Milano si riferisce infatti ad uno solo dei tanti processi avviati per appurare i responsabili del tracollo di Monte Dei Paschi: quello che ha visto l’assoluzione è relativo ad una serie di operazioni finanziarie realizzate dalla dirigenza per coprire le perdite provocate dall’acquisto di Antonveneta. Operazioni finanziarie che includono l’emissione dei derivati Alexandria e Santorini.
La sentenza della Corte di Cassazione è invece l’ultimo passo di un lungo processo che ha ottenuto sentenze favorevoli in tutti e tre i gradi di giudizio, processo distaccato dall’assoluzione del Tribunale penale di Milano. Un finale che ha appurato definitivamente che tutti i risparmiatori che hanno investito in MPS tra il 2008 e il 2012 hanno subito un tangibile e rilevante danno derivato dalle azioni intraprese dall’ex direzione della Banca; azioni che esse stesse rappresentano la volontà della Banca in quel periodo e che di conseguenza la giudicano responsabile dei danni arrecati agli azionisti.
Inoltre, recentemente l’attuale management di MPS ha inviato una lettera di messa in mora a tutti i consiglieri e membri del collegio sindacale in carica nel 2007/2008, con riferimento ai danni valutati dalla banca in 1,3 miliardi di euro. Danno che quantifica quanto MPS abbia subito a seguito della loro gestione e delle loro errate valutazioni volte all’acquisto di Antonveneta. Lettera necessaria per interrompere la prescrizione riguardante le richieste risarcitorie intentate agli ex amministratori, per cercare di contenere il più possibile i rischi derivanti da tutte le cause legali che seguiranno da parte degli azionisti contro MPS stessa.
Fonte “il Sole 24 Ore”
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