Morta a causa di un incidente avvenuto il 28 Maggio con la C3 del suo fidanzato. I consulenti della procura confermano: la morte è dovuta dall'airbag difettoso
Martina è la prima vittima in Italia degli airbag Takata. Il 28 Maggio si stava recando in palestra, guidando la Citroen C3 del suo ragazzo, quando a seguito di un incidente stradale ha perso la vita. I consulenti della procura di Catanzaro confermano con una relazione preliminare i sospetti del sostituto procuratore: non è stato lo schianto con un’altra autovettura ad ucciderla, bensì l’esplosione violenta ed incontrollata degli airbag, usciti completamente dalla sede scaricando gas ad elevate temperature. Dal punto di vista medico legale si può concludere che la sua morte sia dovuta a un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco.
Negli Stati Uniti si contano oltre 400 feriti e 27 morti da quando sono stati avviati i primi richiami da parte delle case automobilistiche e in Italia i feriti aumentano quotidianamente. Tra queste proprio Citroen ha imposto il blocco alla guida di ben 600 mila vetture tra C3 e DS3. Anche la C3 del fidanzato di Martina era sottoposta a richiamo, dopo la ricezione della raccomandata si era subito reso disponibile a sostituire quanto prima gli airbag senza però ricevere alcuna risposta.
Martina aveva solo 24 anni e una vita intera davanti. Ci auguriamo che sia l’ultima vittima di questa terribile vicenda e ci raccomandiamo di sospendere immediatamente la guida se la vostra auto è soggetta a richiamo. Sappiamo che ciò causa un notevole danno per il consumatore, ma la vita rimane la priorità.
Invitiamo tutti coloro che si trovano in questa situazione a partecipare alla nostra azione collettiva. C’è la concreta possibilità di ottenere un risarcimento per il danno patito a causa della cattiva gestione dei richiami.
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